Assicurazioni ingannevoli: Occhi Aperti!

Scritto da Valentina Oberti il

La prudenza non è mai troppa, non solo al volante, ma anche e soprattutto con una penna in mano. Una firma ed è fatta, vincolati da un contratto legalmente valido, praticamente truffaldino. Radio e televisione prima, siti internet, e-mail e social network poi, hanno ospitato pubblicità ingannevoli: senza esagerare, possiamo dire che siamo attorniati da una giungla di consigli e suggerimenti, tutti convincenti e persuasivi, pochi davvero sinceri e limpidi.
Per tutti questi motivi, lo Stato e, in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, ha in passato finanziato progetti, come “Occhi Aperti”, volti ad informare il consumatore sui rischi di frodi commerciali ed assicurative in cui può incappare.
Tutti quanti noi siamo potenziali vittime di pubblicità e operazioni commerciali scorrette: conoscerle per evitarle è la soluzione migliore per difenderci.

Ingannevole o comparativa, aggressiva od occulta, o più semplicemente pratica commerciale?
Per noi consumatori, sotto l’etichetta “pubblicità” rientrano tutti i messaggi promozionali che intendono farci acquistare quel determinato prodotto che sponsorizzano. Dal fustino del detersivo all’automobile, si contano sulle dita di una mano i prodotti che non sono oggetto di uno spot: da destinatari ci saremo sicuramente accorti che non tutte le pubblicità sono uguali. Ci sono quelle più soft e quelle che ci bombardano, ci sono quelle in cui tutte le informazioni sono scritte a chiare lettere e quelle che, invece, sono fumose e confuse.
E anche il legislatore si è reso conto che nel mondo della pubblicità non tutti si muovono secondo principi di lealtà e chiarezza e per questo è intervenuto e dettar legge in materia: sotto l’etichetta di “pratica commerciale” possono rientrare quegli spot che, rispettando il livello di conoscenza, attenzione e comprensione del consumatore medio, non alterando la sua capacità di prendere una decisione, promuovono la vendita di un prodotto. Ingannevole è, quindi, quella pubblicità che nasconde od omette informazioni rilevanti e considerate utili per la scelta del consumatore.
Ci sarà, comunque, capitato di assistere a un film o una fiction in cui un prodotto, con marchio in bella vista, sia utilizzato dal protagonista: questo tipo di pubblicità sleale è definita occulta che si differenzia dalla pubblicità comparativa, utilizzata spesso dai gestori telefonici, per mettere a confronti i prezzi da loro proposti con quelli della concorrenza.
A volte abbiamo, invece, a che fare con la pubblicità aggressiva, cioè quelle tecniche di vendita a cui si associano forme di minacce e aggressività tali da indurre il consumatore a una scelta che è tutto tranne che libera: pensiamo ad insistenti forme di vendita porta a porta.
In mezzo a così tante tipologie di pubblicità, possiamo ancora credere che esista una pratica commerciale buona? Sicuramente, se rispetta i principi di chiarezza e veridicità: deve essere, cioè, chiaro chi ci sia dall’altra parte, cosa vuole venderci e a che prezzo, ma anche a quali condizioni economiche (ad esempio gli interessi, se la vendita è a rate) e in quale periodo di tempo è valida l’offerta.

Telefonia e benessere, due settori “caldi” per la pubblicità ingannevole
Ci sono settori in cui incappare in una pubblicità scorretta è più facile che in altri: uno di questi è il settore della telefonia che, vista l’altissima concorrenza, impone una maggiore spietatezza fra gestori.
Ma anche essere belli e in forma, il sogno di moltissime persone, potrebbe nascondere insidie non proprie piacevoli: promesse di miracoli impossibili e pubblicità ingannevoli sono il pane quotidiano di chi vuole vendere prodotti di benessere scadenti.
Non molto migliore la situazione di spot del mondo creditizio e bancario: pensiamo a quante volte abbiamo avuto difficoltà a capire termini tecnici e da addetti ai lavori in un campo in cui giocare d’astuzia per gli operatori pubblicitari è ancora più semplice, facilitati anche dal timore che il soggetto bancario incute nella maggior parte della popolazione.

Trucchetti e scherzetti, broker fantasma e contratti vampiri: il mondo da paura delle truffe assicurative
Capitolo a parte lo merita il mondo delle assicurazioni (e a maggior ragione quello delle assicurazioni online), un settore dove falsi intermediari e contratti truffaldini la fanno veramente da padroni. Firmata la polizza, pagato il premio e si scopre che quel affabile signore non era che uno scaltro mascalzone che ci ha fatto un bello scherzetto con quell’assicurazione che, col senno di poi, non è un affare, ma un fantasma.  Per non parlare di offerte per le polizze RCA, l’assicurazione obbligatoria contro la responsabilità civile da danni derivanti da sinistri stradali: prezzi appetibili e contratti di blasonate compagnie fanno gola a tutti, soprattutto in questi periodi. Dietro, purtroppo, potrebbero nascondersi falsi intermediari che – sfruttando la notorietà della Compagnia – vendono in sostanza carta straccia, invece di polizze.
Nel mondo delle assicurazioni, il faro nella notte è l’IVASS, l’Autorità chiamata a vigilare sulla correttezza e regolarità sia dei contratti che dei soggetti agenti. Pertanto, prima di stipulare qualsiasi contratto assicurativo – anche se non palesemente truffaldino – è bene rivolgersi all’Autority: sul sito istituzionale (www.ivass.it) è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per sapere se l’affabile signore è veramente tale o un truffatore; contattando poi il numero verde 800-486661 (lunedì-venerdì, dalle 9,00  alle 13,30) è possibile ottenere la consulenza imparziale e professionale sulla legalità e sul rispetto delle norme in materia assicurativa del contratto proposto.

Tutelarsi da trucchetti e giochetti pubblicitari: alcuni consigli
Il quadro appena descritto può essere tutto tranne che consolante: attorniati da miriadi di messaggi ambigui e spesso sleali, come facciamo a difenderci e riconoscere a chi credere?
Banalmente possiamo partire dalle famose “righe piccole”, quelle che negli spot televisivi vengono riportate in fondo allo schermo, in caratteri microscopici e a velocità supersonica: prima di credere a tassi da favola, procuriamoci una copia della proposta di contratto e leggiamo bene tutte le note riportate sul retro. In breve tempo scopriremo se era proprio oro quello che spot faceva luccicare.

Evitare di agire d’impulso: informiamoci sempre di eventuali costi extra che, a seconda del contratto che vogliamo stipulare, possono essere richiesti e valutiamo se sono contenuti o meno nell’offerta. Un esempio, universale, riguarda l’IVA: un prodotto che può sembrare di eccellente qualità/prezzo potrebbe essere tale perché l’IVA non è inclusa; a conti fatti, applicando il regime fiscale corretto, le cose spesso cambiano. Pertanto, evitiamo di accettare aprioristicamente proposte contrattuali telefoniche o via sms: richiediamo sempre un testo scritto e leggiamo attentamente le condizioni; come la saggezza antica insegna, le parole volano, mentre la carta rimane.
Quanto, poi, a presunti effetti magici di creme dimagranti e integratori da culturismo, applichiamo il buon senso: abbiamo smesso di credere alla favole da decenni, non ci faremo certo ingannare da qualche cialtrone che promette fisico da passerella con qualche pillola?

“Quella pubblicità è proprio ingannevole”: a chi posso rivolgermi?
Se avremo ben messo in pratica i consigli di questa guida non sarà certa remota la probabilità di assistere a una pubblicità ingannevole e accorgerci che non sia una buona pratica commerciale. Oltre a indignarci per lo spot, possiamo prendere carta e penna e comunicare la violazione all’AGCM all’indirizzo Piazza G. Verdi 6/a, 00198, Roma.
Oppure comporre il numero verde 800-166661, al quale possiamo comunque rivolgerci per chiarire i nostri dubbi e le perplessità sulla lealtà di uno spot.
Se pensate che sia un servizio di nicchia, considerate che dal 2007  – anno in cui fu attivato tale numero – sono pervenute diverse migliaia di segnalazioni.

Il danno è ormai fatto: c’è rimedio?
Credere a una pubblicità ingannevole e acquistare il prodotto sponsorizzato, rendendosi ben presto conto che non mantiene le promesse fatte, può purtroppo accadere.
In questi casi, comunque, c’è la possibilità di riparare: rivolgendosi alle associazioni dei consumatori o a un legale è possibile promuovere un’azione giudiziaria nei confronti del venditore. Il giudice, accertata la fondatezza della richiesta, potrà stabilire un risarcimento del danno economico da noi patito.



1 Commento a Assicurazioni ingannevoli: Occhi Aperti!

  1. piervittorio

    ciao a tutti
    stavo ascoltando un programma alla radio, parte la pubblicità di un’auto, mi sono sentito offeso quando la voce ha detto: ….a SOLI 8600 euro…. alla portata DI TUTTI.
    Bene, io vorrei che ai pubblicitari fosse VIETATO usare simili affermazioni, per molti è già complicato fare la spesa quotidiana e sentire che TUTTI possono spendere 8000 euro per una vettura è veramente frustrante… almeno per me lo è.
    pier

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